Parlando a Maria
Madonna dei dolori
Luigi De Candido
Madonna dei dolori è una denominazione che equivale a quella di Addolorata. Entrambe rappresentano Maria madredi Gesù. L’una rammenta avvenimenti che hanno ferito il suo cuore; l’altra contempla la sua identità dolente. Le memorie neotestamentarie lasciano tracce di sofferte esperienze e sentimenti vissuti da Maria. La liturgia celebra con partecipe compassione l’Addolorata, Maria presso la croce del Signore. Devozione popolare e arte abbondano in formule eucologiche e raffigurazioni che vedono Maria pellegrina lungo una propria via crucis. Tra esse primeggiano ‘pie pratiche’ come la Via Matris Dolorosae e la parallela Corona dell’Addoloratafiorite e diffuse dai Servi di Maria. Tracciano un percorso in sette tappe, quanti i dolori di Maria, simboleggiati in sette spade che le trafiggono il petto, nelle quali il devoto sosta offrendole la propria compassione. Ma sono anche incentivo a compassione verso umane vicende dolorose nella quotidianità. 1. La profezia di Simeone (Lc2,33-35): in memoria di donne e uomini senza speranza di futuro buono. 2. Fuga in Egitto (Mt2,13-15): in memoria di esuli e profughi e raminghi e stranieri. 3. Smarrimento di Gesù nel tempio (Lc2,41-50): in memoria di giovani perduti emarginati disamorati sedotti. 4. Incontro sulla via del Calvario (Lc23,27-31): in memoria di madri che piangono i figli falcidiati da avventure assurde. 5. Crocifissione (Gv 19,25-27): in memoria dei morti d’ogni giorno nella miriade di tragedie. 6. Deposizione dalla croce (Mt 27,57-61): in memoria degli afflitti stremati dal troppo impossibile soffrire. 7. Sepoltura (Mc15,46-47): in memoria di tutte le funebri vicende che mortificano i viventi. I dolori della Madre fioriscono da vicende vissute insieme al Figlio: avvalorati, come quelli umani, dalla presenza del Cristo.
L’effigie dell’Addolorata qui appresso dal 1843 si staglia su un altare nella chiesa dei Servi di Maria a Viareggio, commissionata all’artigiano faentino Francesco Ballanti Graziani dal parroco frate Antonio Pucci (1819-1892), canonizzato da Giovanni xxiii il 9 dicembre 1962. Il ‘curatino’ – familiarmente nominato per la modica statura- si augurava che un’immagine dell’Addolorata ornasse case e imbarcazioni in segno di devozione e di attesa di protezione.
La preghiera sottostante si ispira alla figura della Madre ferita dal dolore che le penetra fino al cuore. Gli oranti rievocano i suoi patimenti, offrono compassione e ammirazione per la sua robusta fede, pregano per imparare a valorizzare le pene proprie e servire le pene altrui.
(tratto dalla rivista ” Madre di Dio”)

Santa Maria, Madonna dei dolori, noi ti offriamo la nostra compassione.
L’immagine della spada ci ricorda la parola di Dio penetrante e incisiva:
tu fosti obbediente alla sua parola.
Il simbolo del cuore trafitto rievoca i dolori che hanno scandito i tuoi giorni:
la beatitudine annunciata a chi piange ti ha consolata.
La tua figura delinea i tratti della compassione:
fu anche tuo dono completare in te
quanto mancava alla passione di Gesù tuo figlio a beneficio di tutti.
Madonna addolorata, insegnaci a sostare con te
presso le infinite croci per recarvi conforto e cooperazione redentrice.
Madre del Crocifisso, sostieni la nostra certezza che ogni croce,
segnata dalle stigmate di Gesù figlio di Dio e figlio tuo,
è un segmento nel pellegrinaggio pasquale verso una vita risorta.
Maria, durante il suo pellegrinaggio terreno, fu Addolorata: ora, vinta la morte, è Gloriosa. Questa memoria è incoraggiante conforto; questa fede è beata speranza.